Due pesi, due misure.

Ecco cosa succede ad alzare una voce critica in questa città. Rigiriamo sul blog una lettera che porta all’attenzione dei cittadini e delle cittadine veronesi un episodio che, nel migliore dei casi, testimonia l’applicazione parziale, se non l’uso strumentale di leggi e regolamenti che in un ordinamento democratico dovrebbero rispondere al principio di ugualianza. Prendiamo atto che, anche a Verona, ci sono cittadini e cittadine di serie A e cittadini e cittadine di serie B. Dipendenti comunali sul cui collo alita il potere politico locale, tenuti costantemente sotto osservazione, consapevoli che il minimo errore, anche una semplice ingenuità può mettere a rischio il loro posto di lavoro, e altri dipendenti, che sotto l’ala protettrice di quello stesso potere politico, in tutta tranquillità si possono permettere qualsiasi porcheria.
Egregio sig. Sindaco Flavio Tosi
e p.c. tramite gli organi di stampa
a tutti/e i/le cittadini/e veronesi,
scrivo queste poche righe per denunciare quello che, ai miei
occhi, appare come un mastodontico doppiopesisimo. Mastodontico e
insopportabile.
occhi, appare come un mastodontico doppiopesisimo. Mastodontico e
insopportabile.
L’uso delle mail istituzionali (quella del Comune di Verona come
quella di qualsiasi Ente/Azienda pubblica o privata) è consentito per
motivi, appunto, istituzionali e/o di lavoro. Questo è sempre ben
specificato nelle “Condizioni d’utilizzo della mail istituzionale” che
si firmano quando vengono consegnate le credenziali per accedere al
sistema interno.
quella di qualsiasi Ente/Azienda pubblica o privata) è consentito per
motivi, appunto, istituzionali e/o di lavoro. Questo è sempre ben
specificato nelle “Condizioni d’utilizzo della mail istituzionale” che
si firmano quando vengono consegnate le credenziali per accedere al
sistema interno.
Io stesso (me tapino!) ho commesso l’ingenuità di non considerare
questo (importantissimo) aspetto della questione. Qualche mese fa
scrissi una mail al Rettore dell’Università di Verona (prof. Alessandro
Mazzucco) usando, appunto, l’account di posta elettronica fornitomi dal
Comune di Verona (allora prestavo servizio presso la Biblioteca Civica
di Verona).
questo (importantissimo) aspetto della questione. Qualche mese fa
scrissi una mail al Rettore dell’Università di Verona (prof. Alessandro
Mazzucco) usando, appunto, l’account di posta elettronica fornitomi dal
Comune di Verona (allora prestavo servizio presso la Biblioteca Civica
di Verona).
Colto in flagrante dai solerti tecnici informatici
dell’amministrazione, fattami notare l’inadempienza (che immagino abbia
causato danni gravissimi) il Comune ha ravvisato la necessità di
imporre al mio datore di lavoro di trasferirmi in un altro luogo.
dell’amministrazione, fattami notare l’inadempienza (che immagino abbia
causato danni gravissimi) il Comune ha ravvisato la necessità di
imporre al mio datore di lavoro di trasferirmi in un altro luogo.
È così che infatti da una settimana all’altra mi sono ritrovato a
dover lasciare la mia casa, la mia città, i parenti e gli amici per
trasferirmi a Firenze (+ di 200 km da Verona!) dove ora ho
(forzatamente) dovuto cominciare a costruirmi una nuova vita. Ma non mi sono lamentato; l’errore (anzi, più propriamente si
tratta di un’ingenuità) l’ho effettivamente commesso e così ho
accettato il trasferimento.
dover lasciare la mia casa, la mia città, i parenti e gli amici per
trasferirmi a Firenze (+ di 200 km da Verona!) dove ora ho
(forzatamente) dovuto cominciare a costruirmi una nuova vita. Ma non mi sono lamentato; l’errore (anzi, più propriamente si
tratta di un’ingenuità) l’ho effettivamente commesso e così ho
accettato il trasferimento.
Ora però vengo a sapere che il sig. Massimo Mariotti (che non è,
come me, un semplice operatore di Front-Office ma ricopre la carica di
Presidente dell’ente pubblico dei trasporti) per la stessa cosa ha
ricevuto (forse) una tirata d’orecchi.
come me, un semplice operatore di Front-Office ma ricopre la carica di
Presidente dell’ente pubblico dei trasporti) per la stessa cosa ha
ricevuto (forse) una tirata d’orecchi.
A ben guardare si potrebbe dire che non è neanche la stessa cosa:
io, in qualità di rappresentante degli studenti (eletto con regolari
elezioni), mi sono limitato a chiedere spiegazioni al Rettore circa
l’uso dell’Aula Magna dell’Ateneo in occasione di conferenze o convegni
(peraltro il Rettore ha risposto concordando nel merito con le mie
osservazioni) mentre il sig. Massimo Mariotti ha scritto pubblicizzando
una festa (privata) in occasione dell’anniversario della marcia su Roma
e dell’impresa di Fiume (ma l’apologia di fascismo non è reato?).
io, in qualità di rappresentante degli studenti (eletto con regolari
elezioni), mi sono limitato a chiedere spiegazioni al Rettore circa
l’uso dell’Aula Magna dell’Ateneo in occasione di conferenze o convegni
(peraltro il Rettore ha risposto concordando nel merito con le mie
osservazioni) mentre il sig. Massimo Mariotti ha scritto pubblicizzando
una festa (privata) in occasione dell’anniversario della marcia su Roma
e dell’impresa di Fiume (ma l’apologia di fascismo non è reato?).
Ora il sig. Massimo Mariotti torna sui giornali per questa “bella”
iniziativa di abbellire calendari e divise con simboli smaccatamente
fascisti (X MAS e SS italiane). Se devo commisurare il suo delitto alla
pena inflitta a me, devo pensare che sia stato trasferito (almeno!) in
Sicilia. Ma non mi risulta.
iniziativa di abbellire calendari e divise con simboli smaccatamente
fascisti (X MAS e SS italiane). Se devo commisurare il suo delitto alla
pena inflitta a me, devo pensare che sia stato trasferito (almeno!) in
Sicilia. Ma non mi risulta.
Cosa devo quindi pensare? Che la legge non è uguale per tutti? Che
se sei il presidente di un Ente Pubblico non avrai lo stesso
trattamento di tutti gli altri dipendenti comunali? Mi risulta che il
sig. Massimo Mariotti riceva un’indennità in qualità di presidente
dell’AMT (pagata con le tasse dei cittadini), esattamente come tutti i
dipendenti pubblici. E quindi, signor sindaco (nonchè tutore della
legalità), qual è la risposta a queste semplici domande? La legge è
uguale per tutti? Qual’è stata la pena inflitta al sig. Massimo
Mariotti?
se sei il presidente di un Ente Pubblico non avrai lo stesso
trattamento di tutti gli altri dipendenti comunali? Mi risulta che il
sig. Massimo Mariotti riceva un’indennità in qualità di presidente
dell’AMT (pagata con le tasse dei cittadini), esattamente come tutti i
dipendenti pubblici. E quindi, signor sindaco (nonchè tutore della
legalità), qual è la risposta a queste semplici domande? La legge è
uguale per tutti? Qual’è stata la pena inflitta al sig. Massimo
Mariotti?
Non voglio neanche pensare che la punizione che mi è toccata (che
definire sproporzionata non è forse esagerato) sia dovuta più che alla
mail in questione al fatto che il mio nome è stato più volte associato
(spesso a sproposito) nelle cronache dei giornali cittadini con
“l’affaire Piazza Dante e i bonghi” e che quindi Lei mi veda come un
avversario politico e abbia approfittato della mia ingenuità per
“sbarazzarsi” di quello che probabilmente pensava essere (sbagliando!)
il “capo dei bonghi di piazza dante”.
definire sproporzionata non è forse esagerato) sia dovuta più che alla
mail in questione al fatto che il mio nome è stato più volte associato
(spesso a sproposito) nelle cronache dei giornali cittadini con
“l’affaire Piazza Dante e i bonghi” e che quindi Lei mi veda come un
avversario politico e abbia approfittato della mia ingenuità per
“sbarazzarsi” di quello che probabilmente pensava essere (sbagliando!)
il “capo dei bonghi di piazza dante”.
Ma perché non lo pensi, e perché non lo pensino i/le cittadini/e
veronesi, è necessaria a mio avviso una presa di posizione ben chiara.
Non può pensare di cavarsela con un “Porterò il caso in Giunta”.
veronesi, è necessaria a mio avviso una presa di posizione ben chiara.
Non può pensare di cavarsela con un “Porterò il caso in Giunta”.
Altrimenti sarò costretto, alla luce di questo sistema di 2 pesi e 2 misure, ad interpretare tutta questa faccenda come un preoccupante segnale di cedimento dell’architrave democratico che regge il nostro paese e la nostra città.
distinti saluti (da Firenze)
Jack Salbego