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Inaugurazione anno accademico | nota bene

Qualche sottolineatura alle fotografie (pubblicate sul sito del giornale L’Arena) relative al corteo, con appello nazionale, di Blocco Studentesco.

Il teatrino degli scontri, alimentati dai militanti del Blocco solamente per ottenere attenzione mediatica. Nel frattempo veniva denunciato chi manifestava pacificamente dissenso all’interno dell’università.

Le prime linee degli studenti veronesi.

Chi deve andare in bagno?

La destra sociale viaggia in jeep.
Amici loro.

Il ruffiano.


Marzo 8, 2012   Commenti disabilitati su Inaugurazione anno accademico | nota bene

Scoppia la polemica!

Tralasciando il caso disperato di Alessandra Vaccari, militante della disinformazione, prendiamo qui in considerazione un recente articolo di Elisa Pasetto, altra promessa del giornalismo scandalistico locale.

A quale polemica starebbe esattamente facendo riferimento la giornalista se non a quella che lei stessa vorrebbe sollevare con il suo articolo? Chi altro starebbe partecipando alla animata controversia? Se di polemica si vuole parlare, trattasi di una polemica del tutto strumentale. Quello che abbiamo sotto gli occhi è più semplicemente un consapevole attacco politico ad uno spazio autogestito da studenti e studentesse, mosso attraverso un articolo che poggia su illazioni, calunnie e testimonianze rigorosamente anonime borbottate nei corridoi (corridoi che rinomatamente, al termine della sessione di esami, pullulano di studenti che dibattono di attualità).

Un attacco portato avanti con un linguaggio che è espressione di una cultura asservita al potere, secondo cui lo studente “politicizzato” sarebbe additabile di non si sa bene quale colpa, figura da macchiettizzare ed emarginare. Un attacco, quindi, alla consapevolezza politica stessa di chi si muove al di fuori del qualunquismo dilagante.

E qui si torna indietro di qualche anno: l’uso della k! Addirittura maiuscola! Da dove sarebbe stato ripreso questo colorito appellativo? Chiaro, il nome se l’è inventato di sana pianta la collega di redazione Alessandra Vaccari nel suo allucinato articolo del giorno prima. Elisa, da ottima giornalista qual è, non fa che riprenderlo senza verificare che nella realtà esista niente di simile.

L’informazione è totalmente sbagliata. Al collettivo Studiare Con Lentezza non è stata data, concessa, regalata nessuna aula. Il collettivo è semplicemente una delle realtà che stanno beneficiando della possibilità di sperimentare un’importante esperienza di autogestione studentesca, risultato di una una lunga campagna di sensibilizzazione durata mesi e mesi, portata avanti anche attraverso una raccolta firme che ha registrato moltissime adesioni tra studenti, professori e presidi.

Attraverso questa campagna il collettivo Studiare Con Lentezza è riuscito a far guadagnare alle facoltà umanistiche uno spazio libero, aperto all’iniziativa degli studenti e delle studentesse, sull’esempio di esperienze simili presenti in quasi tutti gli atenei italiani ed europei. “Uno spazio dove confrontarsi e rielaborare le conoscenze in un contesto partecipato, diverso da quello formale della lezione”, “un luogo di incontro dove intrecciare percorsi e condividere prospettive”, “uno spazio conviviale dove potersi rilassare davanti ad un buon tè e fare due chiacchere tra una lezione e l’altra”.. volendo citare il volantino con il quale è stato pubblicizzata la sua inaugurazione.

Politicizzati. Appestati. Brutta gente. Immaginate cosa possa tener banco durante una sessione d’esame nei corridoi semideserti dell’università. Non potete capire il frastuono generato dalle polemiche. Suvvia Elisa, con chi hai parlato? Non ce lo vuoi proprio dire? Chi sono questi tuoi anonimi confidenti?

Ma che bella immagine! Un’accusa che serpeggia, striscia silenziosa tra gli iscritti. Gli iscritti, in generale. Ventimila studenti non stanno parlando d’altro. E dei saluti romani fuori dal Polo Zanotto all’interno di una manifestazione organizzata da una lista studentesca? Su quelli non una parola, nessuna polemica. Non sento, non vedo, non parlo.

Ma torniamo al permessivismo. Interessante come sia la giornalista stessa a fornire un’informazione sufficiente a smontare l’impianto dell’accusa: “sono entrati singolarmente”, scrive. Allora ti spieghiamo meglio cos’è successo, Elisa. Quando si vuole manifestare un dissenso lo si fa nelle forme che la propria intelligenza suggerisce. C’è chi ha pensato che per l’arrivo del ministro Profumo fosse opportuno indire un corteo inquadrato ed autoreferenziale, lanciando un appello nazionale all’interno della propria area politica, nei forum e nei siti ufficiali del movimento, sulle pagine facebook di assessori e consiglieri amici per far arrivare camerati (che di fascisti stiamo parlando) da un po’ tutta Italia. Ha ottenuto i permessi per farlo, ha portato avanti la protesta nella forma che ha scelto e ne ha tratto le conseguenze.

C’è invece chi ha pensato fosse più astuta ed efficace un’altra modalità. Entrare singolarmente senza lanciare nessuna contestazione ufficiale, arrivando così a comunicare direttamente con le persone cui era intenzione rivolgersi e a manifestare il proprio dissenso direttamente a chi sta portando avanti le politiche di smantellamento e privatizzazione di scuola e università. Nessuno ci ha permesso di farlo. Siamo semplicemente riusciti a muoverci nella maniera più intelligente per poterlo fare. Altri sono rimasti fuori, isolati, ad inscenare il teatrino degli scontri per ottenere visibilità mediatica.

Elisa nell’articolo si bada bene dal citare le studentesse di scienze della formazione che sono riuscite a portare la loro protesta addirittura dentro l’aula magna dove hanno manifestato alzando fogli e cartelli. Episodio che evidentemente non tornava utile ad alimentare la sua polemica contro “i ragazzi dei collettivi”.

Come già chiarito, si tratta di semplici illazioni e calunnie anonime dettate nel migliore dei casi dall’ignoranza. Diversamente sono espressione di un giornalismo a servizio. Una giornalista seria avrebbe quanto meno sentito la necessità di informarsi prima di pubblicarle. Un giornale serio se ne assumerebbe la responsabilità. Ma non è questo il caso.

E perchè mai quel “però”? E’ appena stato citato nell’articolo il professor Romagnani, il quale conferma che l’aula non è la sede di rappresentanza di gruppi specifici, ma uno spazio aperto a tutti i gruppi e tutti gli studenti e le studentesse. Studiare Con lentezza è un collettvo informale di studentesse e studenti regolarmente iscritti alle facoltà umanistiche, non rappresenta nessun partito, nessuna struttura o gruppo politico istituzionale, è un luogo di libera discussione e confronto frequentato da diversi punti di vista ed ha pieno diritto di cittadinanza all’interno dello spazio autogestito.

Il fatto che per l’organizzazione della protesta siano stati coinvolti altri gruppi cittadini esterni all’università è dovuto al semplice fatto che le politiche portate avanti da questo governo in materia di scuola e università non riguardano semplicemente l’università, ma l’intero tessuto sociale. Correttamente il volantino distribuito è stato firmato dalle diverse sigle proprio per evitare che venisse fatta confusione. Quella confusione a cui vorrebbero invece ricondurre appellativi come “Kollettivo”, “indignati”, “antagonisti”, “quelli dei centri sociali”.

A proposito, qualche giornalista può indicare ai suoi lettori e alle sue lettrici in quale luogo della sua fantasia sono ubicati i famosi “centri sociali” veronesi?

Da sottolineare la correttezza della giornalista: di un colloquio telefonico durato più di mezzora in cui sono state spiegate per bene le modalità attraverso cui lo spazio è partecipato e partecipabile, dove sono state illustrate le iniziative culturali e gli svariati progetti prodotti nei primi due mesi di apertura, sono state riportate esclusivamente queste due righe in cui probabilmente pensa di aver individuato una qualche ammissione dell’uso scorretto dello spazio. Complimenti Elisa. Farai parecchia strada.

Cosa resta da aggiungere: chi crede a quello che legge su L’Arena merita di credere a quello che scrive L’Arena 🙂

Marzo 8, 2012   Commenti disabilitati su Scoppia la polemica!

No Tav

Raccogliamo in questa pagina un po’ di materiale relativo al movimento no tav e alle sue battaglie.

Video documenti

Fratelli di Tav
Effetti collaterali del “treno ad alta velocità” (documentario, colore, 2008). Una video-inchiesta sull’impatto della TAV lungo la penisola italiana. Lo scenario che si dipana analizzando l’impatto che questa “Grande Opera” esercita sui territori che attraversa – in termini ambientali, sociali ed economico/finanziari – è sorprendente. Altrettanto sorprendenti ed esemplari le proteste delle popolazioni che quell’impatto, inevitabilmente, subiscono. “Fratelli di Tav” combina il racconto di queste lotte ad una spinosa inchiesta sui rapporti tra criminalità organizzata, imprese e corruzione politica – rapporti anch’essi ad “Alta Velocità” – intercorsi nella realizzazione della Tav. Un’analisi scomoda che svela quali inquietanti dettagli siano sepolti tra cemento e binari sotto ogni tratto della ferrovia che, lentamente ed a costi esorbitanti, viene portato a termine. A cura di Manolo Luppichini e Claudio Metallo.

La valle è mia
Documentario curato dai giornalisti di “Servizio Pubblico” pubblicato in streaming Lunedì 5 Marzo 2012.

L’intervento di Marco Travaglio
Intervento all’interno della trasmissione “Servizio Pubblico” che chiarisce perfettamente quali sono gli interessi mafiosi dietro il Tav, le ricadute sull’ambiente e sulla salute, la non necessarietà dal punto di vista logistico, l’enorme dispersione di risorse.

Articoli e documenti

Lettera agli amici e alle amiche della val di susa

Care-i, immagino che come me stiate seguendo con il fiato sospeso quanto sta avvenendo in Valle di Susa. Non so che cosa ne pensiate, ma quello che è certo è che la narrazione da parte dei grandi media nazionali di quanto succede in valle sta mostrando tutta la faziosità e la poca professionalità del mondo giornalistico italiano. Le rimozioni, le mezze verità, le censure si susseguono: è quindi dovere di ogni cittadino/a che ha voglia di farsi un’opinione critica sugli avvenimenti in corso cercare e diffondere canali alternativi di informazione. Permettetemi allora di proporvi di lasciare per un attimo (se già non lo avete fatto) la strada segnata dei media mainstream e inoltrarci lungo i sentieri dell’informazione orizzontale, per cercare di contrastare l’occupazione coloniale non solo di una terra ma anche dell’infosfera che l’accompagna.

Tav, il silenzio degli arroganti di Luca Mercalli
Un mito aleggia sopra quel tunnel impedendo a politici, giornalisti e cittadini di alzare il velo e chiedersi come stanno veramente le cose, anche in Francia dove i lavori non sono affatto iniziati. È forse il mito futurista della velocità sferragliante, peraltro sorpassato dall’aereo e dal bit, unito all’illusione che da quel buco, e solo tra vent’anni, defluiscano da ovest prosperità e progresso?

Le bugie del governo Monti
Il governo ha pubblicato un opuscoletto propagandistico sul perchè dire sì all’alta velocità in Val di Susa. Peccato che sia pieno di bugie. Qui vengono svelate una per una.

Il movimento NoTav può vincere
«Ma com’è possibile? Quelli continuano a manifestare, a esporre argomenti, a fare blocchi… e per giunta in tutta Italia? Gli abbiamo scaricato addosso tutto l’arsenale poliziesco e mediatico! Ogni giorno li copriamo di merda! Ci siamo spinti in basso come mai ci eravamo spinti, con la bagarre demenziale sulla pecorella e l’encomio al carabiniere… Eppure sono ancora lì! E ci si mettono gli artisti, i cantanti… Perché non funziona niente?».

Quello che ci insegna la lotta Notav
Il diritto positivo organizzato dallo Stato segue sempre i rapporti di forza che vengono determinati all’interno dell’organizzazione statale. Lo Stato è l’espressione politica dei rapporti di forza, e la legge è il frutto di questi rapporti. La legge non determina questi rapporti, ma li fa rispettare. E’ per questo che è assolutamente immaginario il convincimento che un diligente e generale rispetto delle leggi migliorerebbe la condizione delle persone, e non è un caso che i promotori di questa visione del mondo sono proprio i primi criminalizzatori dei movimenti antagonisti.

Il flop dell’Alta velocità
Prima di avviare la costruzione della Torino-Lione, si dovrebbero guardare i dati. E quelli relativi alla linea ad Alta Velocità già realizzata ci dicono che i passeggeri delle “Frecce” non giustificano la Tav. Una ricerca del Politecnico di Milano svela un “buco” di milioni di utenti. Altreconomia (marzo 2012)

L’Economist sul tav: un fallimento
Tutti gli argomenti pro-TAV vengono smontati in nome di un idolo difficilmente considerabile filo-ambientalista: la convenienza economica. Dunque l’Alta Velocità è troppo cara e lo stesso Regno Unito, secondo quei “fondamentalisti verdi” dell’Economist dovrebbe rivedere i suoi piani.

La fame è iniziata parecchio tempo fa
Un articolo della Stampa di 21 anni fa, costruttori e mafiosi di oggi. Piccolo riassunto di due decenni NoTAV.

Il dialogo secondo le lobby
“Sono stato membro dell’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione fino alla fine del 2009. Poi fu deciso di escludere le amministrazioni che non dichiarassero a priori di accettare l’opera. Ecco perché..”

Le donne nel movimento
Di queste donne, e di tutte le altre , che in questo momento in Valle di Susa, insieme ai loro compagni, fratelli e figli ,sostengono con estremo coraggio una lotta democratica e civile in un Paese che di democratico e civile non ha più nulla lei , signor Sapegno, non è degno di pronunciarne il nome.

Siamo stati in Val di Susa e abbiamo capito
Abbiamo capito che in Val di Susa non è in gioco la realizzazione della ferrovia Torino-Lione, bensì un intero modello sociale

Tav e ‘Ndrangheta
Il Piemonte è in mano ai clan calabresi. Rocco Varacalli, pentito di ‘ndrangheta, ha ben descritto gli intrecci politica-mafia nel torinese: “Il patto si fa prima: a loro i voti a noi i cantieri”. Chi c’è dietro la Tav? E chi si nasconde dietro le minacce ai manifestanti?

Tav, l’ombra della ‘Ndrangheta
Una delle aziende incaricate di costruire il tunnel esplorativo ha dato subappalti alla criminalità organizzata calabrese. Che in Piemonte, e proprio nella zona dei lavori in corso, ha messo da tempo solide radici

Tav e riciclaggio
La Dia mette i sigilli a una serie di immobili, anche in Lombardia e in Calabria, per riciclaggio dei profitti del narcotraffico. Il gruppo riconducibile a Ilario D’Agostino e Francesco Cardillo ha ottenuto commesse nelle grandi opere, dall’Alta velocità in Val Susa ai Giochi invernali del 2006, al porto di Imperia

Tav, i confini del progresso
Da “La Repubblica” di giovedì 8 marzo 2012. La denuncia di Roberto Saviano è un grido d’allarme che costringe a ricondurre sul piano suo proprio, quello degli affari, ogni discorso sull`alta velocità. Gli affari sporchissimi (delle mafie) e quelli, si suppone puliti, delle imprese e delle banche. Ma che vi siano fra gli uni e gli altri intrecci e convergenze di interessi non occorre dimostrare. La storia del riciclaggio di denaro sporco di tutte le mafie, in Italia e fuori, semplicemente non esisterebbe, se non si fosse trovata ogni volta l`impresa “pulita” ma disponibile a trasformare capitali sporchi in condominii, alberghi, autostrade.

Il conflitto di interessi svelato sul Tav
Paolo Comastri, direttore generale di Ltf, è stato condannato in primo grado per turbativa d’asta nell’ambito della gara di appalto per il tunnel di Venaus.

Simpatie varie ed eventuali

Il fronte si tav
Ecco i personaggi che sostengono senza se e senza ma la necessarietà della “grande opera”.

Le pecorelle alla ricerca del lupo: toc toc
Le modalità con cui agisce la polizia democratica

Qualche video che documenta l’aggressione subita dai manifestanti di ritorno dalla manifestazione di sabato 25 febbraio, a cui hanno partecipato pacificamente più di 60 mila persone.
La polizia carica in Porta Nuova (video 1)
La polizia carica in Porta Nuova (video 2)
Una testimonianza

Aggressione ai danni dei pendolari
Un po’ per ciascuno non fa male a nessuno?

La brigata cretinetti
La piccola vedetta piemontese

Siti di riferimento

www.notav.info
www.notav.eu

Marzo 7, 2012   Commenti disabilitati su No Tav

Terzo appuntamento

terzo appuntamento | magistrale | lettere

Fotografare e narrare in Gianni Celati e Luigi Ghirri
di Castegnaro Francesco

“Ci sono mondi di racconti in ogni punto dello spazio, apparenze che cambiano a ogni apertura d’occhi, disorientamenti infiniti”: è qui si incontrano lo scrittore Gianni Celati e il fotografo Luigi Ghirri, con parole e immagini che tentano di dar voce alle apparenze dietro le apparenze e restano a noi come “carezze al mondo”.

Lunedì 5 Marzo | ore 17.00
Aula Spazio Zero | Polo Zanotto | Veronetta

www.filitesi.it
Prossimo appuntamento Sabato 31 Marzo
con un evento speciale: FiliTesi va in città!

 

Febbraio 17, 2012   Commenti disabilitati su Terzo appuntamento