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Il cattivo tedesco e il bravo italiano

“Anche il giorno in ricordo delle foibe, fortemente voluto da Alleanza Nazionale, si è caratterizzato per una costruzione della memoria imperniata sulla denuncia della violenza comunista jugoslava contro gli italiani senza alcun riferimento al contesto storico, né alla precedente oppressione fascista delle minoranze slovene e croate incluse nel regno d’Italia dopo la Grande Guerra, private della loro lingua e della loro cultura, né dei crimini commessi dal 1941 al 1943 nei territori jugoslavi delle armate di Mussolini; antecedenti che almeno in parte spiegano la ‘controviolenza’ successiva (animata però anche da radicali progetti annessionistici). Si è cosi proposta una memoria modellata sulla narrazione di matrice neofascista sviluppata fin dall’immediato dopoguerra, che riversa esclusivamente sulla Jugoslavia di Tito l’accusa di aver commesso crimini efferati in nome di un odio antiitaliano votato alla pulizia etnica e giunge iperbolicamente a equiparare le foibe alla Shoah (si è parlato infatti di ‘shoa italiana’). Risultano in questo modo del tutto trascurati sia le reali dimensioni del fenomeno sia i risultati della storiografia italiana e internazionale che ha indagato a fondo, ponendola in un più generale quadro europeo, l’evoluzione dei rapporti fra le popolazioni di origine italiana e slava di quelle regioni, nonché delle violenze e i torti reciproci”

Filippo Focardi: “Il cattivo tedesco e il bravo italiano”
Laterza, 2013 – p. 190

Marzo 15, 2013   Commenti disabilitati su Il cattivo tedesco e il bravo italiano

Contro ogni forma di razzismo

piasereblog

Una 1.6 in piena ha accolto un partecipato ed interessantissimo confronto aperto con Leonardo Piasere, docente di antropologia culturale, su una forma di razzismo diffusa e condivisa: l’antiziganismo.

Partendo dalle questioni poste dalle studentesse, dagli studenti, ma anche dalle diverse cittadine e dai diversi cittadini presenti, sono stati smontati i molti pregiudizi che la nostra società, la società dei “gagè”, ha costruito attorno ad una variegata minoranza il cui quotidiano ci parla di una visione della vita che, per alcuni aspetti libertari, può rivelarsi illuminante, sovversiva.



Siamo partiti dalla storia di sinti e rom, dalle origini alle prime migrazioni, fino ad arrivare ai rastrellamenti sotto fascismo e nazismo e alla recente fuga dai territori della ex Jugoslavia colpiti dalla guerra. Si è parlato della diffusione delle diverse etnie negli stati europei, della differente considerazione a seconda del contesto sociale e culturale in cui sono inserite, dei tentativi di ottenere una qualche rappresentanza politica. Sono stati considerati i diversi aspetti della difficile condizione dell’apolide, persona priva di alcun riconoscimento legale. Si è parlato della primaria importanza di un alloggio dignitoso, di rapporti di genere e sessualità, delle modalità di risoluzione dei conflitti interni alla comunità, di povertà, di nomadismo, di scuola, salute, lavoro.

Si è discusso delle politiche sicuritarie e razziste che hanno dato vita ai campi nomadi, della rieducazione forzata attraverso il lavoro di tribunali e assistenti sociali, dell’assimilazione. Si è parlato di filo spinato e telecamere, della paura di uscire dal campo ed andare incontro alla manifesta ostilità di molti e molte. Di bambini e bambine strappate alle famiglie, il più delle volte senza alcuna reale giustificazione. Si è parlato della situazione a Verona e delle vergognose campagne d’odio portate avanti da politici arrivisti che, nonostante la condanna in via definitiva per aver diffuso idee fondate sull’odio razziale, tutt’ora siedono in consiglio comunale.

Invitiamo chi desiderasse la registrazione audio dell’incontro a scrivere a: studiareconlentezza at gmail.com
A breve metteremo a disposizione una breve bibliografia con indicati alcuni testi attraverso cui approcciarsi alle principali tematiche affrontate.



Grazie a tutte e a tutti per aver partecipato. Alla prossima.
Contro ogni forma di razzismo.

Alerta!

 

Marzo 12, 2013   Commenti disabilitati su Contro ogni forma di razzismo

Antiziganismo

antiziganlowk

Incontro aperto con il professor Leonardo Piasere, docente di antropologia culturale presso l’Università degli Studi di Verona.

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano…”

Sporchi. Ladri. Criminali. Sempre pronti a portarci via i nostri bambini, nascondendoli sotto una lunga gonna di stracci, non appena distogliamo lo sguardo. Non serve neanche esplicitare il soggetto, perché questi pregiudizi rimandano senza esitazione all’idea comune dello zingaro. Protagonisti di un passato fatto di schiavitù, bandi, assimilazione forzata e genocidi, ma ignorato dai più, coperto da un velo che porta la faccia del capro espiatorio dei mali della nostra società.

La storia si ripete, ancora oggi, nella civilissima e democratica Europa. 11 milioni di indesiderati girano per le nostre città, vittime di stigmatizzazione e politiche discriminatorie che incontrano il consenso della maggior parte della popolazione, costantemente nel mirino non solo di movimenti che si ispirano al nazi-fascismo, ma anche di tribunali e politici e opinione pubblica.

Cosa significa essere zingaro oggi? Come riscoprire il valore dell’uomo e della diversità, evitando di mascherare l’odierna ulteriore ondata di assimilazione come politiche di tutela? Riusciremo a parlare e relazionarci con rom, sinti, kalé, jenish, manush e tutte le altre popolazioni romaní senza essere pervasi da odio, paura e pregiudizi?

Siete tutte e tutti invitati a partecipare.

L’incontro si terrà in Aula 1.6
presso il Polo Zanotto di Veronetta.

In collaborazione con Pagina/13, foglio di scrittura studentesco: pagina3dici.blogspot.it

Marzo 6, 2013   Commenti disabilitati su Antiziganismo

Sabato c’è il sole

alertabellacolor

Febbraio 28, 2013   Commenti disabilitati su Sabato c’è il sole