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Un venerdì nero..

Comunicato stampa


Sicuramente un successo! Il sit-in organizzato nel cuore del quartiere
universitario di veronetta per portare alla luce i veri problemi di
studentesse/studenti, in netto contrasto con la lectio magistralis del
presidente della Camera Fini, ha visto nella mattinata di venerdì una
notevole partecipazione di giovani matricole e laureande/i. L’occasione
è stata la conferenza stampa per la presentazione dell’assemblea
universitaria che si terrà giovedì 16 ottobre alle ore 16.00 nella
mensa del Polo Zanotto di Veronetta.

Come è noto, infatti, tra maggio e settembre le tasse universitarie
hanno subito un aumento medio tra i 300 € ed i 500 €. Proprio nel
momento in cui si preannunciano dal governo altri pesantissimi tagli
nel settore della ricerca e dell’università! In cambio il governo,
invece di difendere il patrimonio dell’istruzione pubblica, si prepara
a svendere le università rendendole fondazioni private e quindi
disimpegnandosi sul piano economico-finanziario.

 
Il senso dell’assemblea del 16 ottobre è quindi
quello di iniziare un percorso di mobilitazione insieme a studenti
delle superiori, docenti e lavoratori di scuole/università. Diversi
sono stati gli interventi di studentesse e studenti nel megafono
lasciato “aperto alle iniziative” di tutte e tutti. Qualche thermos di
caffè, biscotti, latte e succo di frutta per combattere il carovita
(l’ente regionale ha nuovamente alzato i prezzi di mensa e bar) hanno
contribuito a scaldare l’atmosfera. L’unica
nota negativa della giornata è stato il comportamento
ingiustificatamente repressivo delle forze dell’ordine che hanno, con
un dispiegamento eccessivo ed immotivato di unità, di fatto
militarizzato il quartiere universitario per garantire “tranquillità”
alla visita di un’istituzione che comunque nessuno ha voluto disturbare.


Addirittura, e ciò è di una gravità inaudita, alcuni membri del
collettivo universitario che ha organizzato il presidio mattutino, sono
stati bloccati e “sequestrati” da agenti di polizia e carabinieri senza
nessun motivo e senza nessuna giustificazione. Si tratta,
evidentemente, di una gravissima violazione dei diritti individuali
garantiti per studenti e cittadini. La città non è nuova a questa
politica di repressione preventiva e ravvisiamo il concreto rischio che
questi episodi finiscano per passare come “normali” anche in un luogo
di cultura quale dovrebbe essere l’università. Comunque l’immagine del
presidente della Camera asserragliato dietro centinaia di poliziotti
per “difendersi” da pacifici studenti che chiedono semplicemente più
garanzie sul diritto allo studio, rende bene l’idea di un governo che è
ormai schierato per la privatizzazione delle università, quindi dalla
parte dei forti e contro i deboli, quelle migliaia di studentesse e
studenti, ricercatrici e ricercatori che devono quotidianamente fare i
conti con tagli e precarietà.
Veronetta, 3 ottobre 2008