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Ci bloccano il futuro, blocchiamo la città.

In circa 200
studentesse e studenti delle scuole superiori e dell’università hanno
aderito anche a Verona alla giornata nazionale di mobilitazione contro
la Legge 133/08, lanciata dalla Sapienza di Roma per il 7 novembre.

Tutte
e tutti rigorosamente in bicicletta in un lungo, colorato e
strombazzante serpentone che si è snodato dal Polo Zanotto fino al
centro storico della città (via Mazzini, via Cappello e piazza Brà) per
poi spostarsi in punti più sensibili al traffico (incroci di Porta
Nuova e lungadige S. Giorgio).

“Ci bloccano il futuro, blocchiamo la città” e naturalmente “Noi la crisi non la paghiamo” gli slogan scanditi dal megafono.

Gli
obbiettivi, ancora una volta, sensibilizzare la cittadinanza sullo
smantellamento dell’istruzione pubblica portato avanti dal Governo e
coinvolgere nel movimento di protesta tutte le realtà che si
ritroveranno a fare i conti con questo smantellamento: precari/e,
maestri/e elementari e genitori, oltre naturalmente alle studentesse e
agli studenti delle scuole superiori e dell’università.

Le
conseguenze, prevedibili, sono state il blocco del traffico per alcuni
minuti nei principali incroci della città. Un blocco che però è stato
accolto favorevolmente dalla maggior parte degli automobilisti
trovatisi “incastrati” nel traffico dell’ora di punta: molte le persone
che abbassando i finestrini applaudivano e urlavano slogan a sostegno
della mobilitazione.

La protesta dunque continua e per la
settimana prossima sono due gli appuntamenti già fissati: mercoledì 12
novembre alle ore 17.00 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
un’Assemblea Plenaria del mondo dell’istruzione veronese per
organizzare l’altro evento della settimana, la Manifestazione Nazionale
a Roma di venerdì 14 novembre che vedrà la partecipazione di tutti gli
atenei italiani e per la quale si prevede una buona adesione anche di
studentesse, studenti e docenti di Verona.

Non finisce certo qui.
La lotta continua.