Siamo nella cacca.
Novità dal Senato Accademico.
Car* studentell*, stamattina, martedì 24 Novembre, si è tenuto il Senato Accademico che ha approvato il Bilancio Preventivo 2010 dell’Università di Verona. In
breve: è stato il primo momento "ufficiale" in cui ci si è trovati a
fare i conti con i famosi tagli di Gelmini/Tremonti per cui abbiamo
protestato tutto l’anno scorso.
Ricorderete infatti che i contestatissimi
decreti 112/08 e 180/08 (poi trasformati in Leggi 133/08 e 1/09) denominati (a sproposito!) "Leggi di riforma del sistema universitario" non
hanno avuto effetti sull’erogazione, da parte dello stato, del Fondo di
Finanziamento Ordinario per l’anno scorso (2008-2009) però ne
avranno (e pesantissime!) sul prossimo (2009-2010).
Ne salta così fuori (e questi numeri, stavolta, sono veri, non supposizioni astratte!) che
l’FFO Nazionale passerà dagli attuali 7,5 miliardi di euri del 2009
(quelli che lo Stato ha messo a disposizione un anno fa) a poco più di
7 miliardi nel 2010 e a poco più di 6 miliardi nel 2011
per una riduzione complessiva del 18% circa.
Tutto questo
nonostante
per il trienno 2008/2010 fossero stati previsti dal governo Prodi 1,65
miliardi di euri in più a favore dell’FFO Nazionale divisi in tre
tranche: 550 milioni nel 2008, 550 nel 2009 e 550 nel 2010. In buona
sostanza il taglio si "mangia" questi 550 milioni che erano previsti
per il 2010 e molto altro ancora.
Però… c’è un però:
il Consiglio dei Ministri dello scorso 28.X ha espressamente ufficializzato che:
"…
università e ricerca saranno considerate tra le destinazioni
prioritarie delle risorse aggiuntive che si renderanno disponibili in
seguito alle misure fiscali in corso di applicazione…" tradotto dal politichese vuol dire che i proventi del famigerato Scudo Fiscale (quel condono
che consentirà agli speculatori italiani che conservano i loro capitali
da sogno nei paradisi fiscali di mezzo mondo per non pagare le
tasse, di farli rientrare in Italia pagando una penale minima in
luogo delle tasse arretrate non pagate) saranno re-investiti per
"attutire" i tagli monster della Gelmini. Si parla di circa 350/400 milioni di euro.
|
2009 |
2010 |
2011 |
|
6.911 |
6.185 |
6.012 |
|
550 |
550 |
0 |
|
7.461 |
6.735 |
6.012 |
|
+24 |
+71 |
+118 |
|
|
+350 |
|
|
7.485 |
7.156 |
6.130 |
|
|
– 4,6 % |
– 22 % |
A questo punto alcune considerazioni si possono già fare:
1) è
ovvio che i 350 milioni che dovrebbero arrivare dallo Scudo Fiscale
sono del tutto aleatori (per usare un eufemismo!) infatti non è detto
che siano così tanti (potrebbero essere anche la metà, o ancora meno) e
soprattutto non è assolutamente detto che il governo li investa davvero
nell’università! Nel giro di un mese si è sentito promettere di tutto e
di più, dall’aumento delle risorse per la sicurezza (polizia,
carabinieri e militari) all’abolizione dell’IRAP (la tassa sulla
produzione industriale), dalla restituzione del gettito IRPEF agli enti
locali (il famoso Federalismo Fiscale) ai fondi per le Grandi Opere
(TAV, ponte di Messina, ecc.) ed è del tutto evidente che per
fare tutte queste "belle" cose non basterebbe neanche il tesoro di Alì
Babà, altroché Scudo Fiscale.
2) si tratta comunque di una misura
una-tantum e non strutturale. Vuol dire che ‘sti 350 (presunti!)
milioni ci dovrebbero/potrebbero essere quest’anno e poi basta, l’anno
prossimo siamo punto e a capo.
3) L’integrazione Legge 1/09 che
vedete nella tabella è il riequilibrio previsto dal DL 180/08 (poi
appunto diventato Legge 1/09) quello, per intenderci, che
distingueva tra atenei virtuosi e non virtuosi (vi ricordo che il
discrimine per essere considerato Ateneo Virtuoso è lo spendere, per
stipendi di personale docente o non docente, meno del 90% del FFO
versato dallo Stato).
Naturalmente c’è da considerare che fin
qui ho parlato solo delle Entrate dell’Ateneo, non delle Uscite. Queste ultime si dividono in due tipi: obbligatorie e discrezionali. Le
Spese Obbligatorie si dividono in: stipendi di docenti e personale T/A
(la parte più consistente) e spese di gestione e manutenzione
(bollette, mobilio, ecc.). Le Spese Discrezionali sono quelle che
si possono modificare, cioé: spese di rappresentanza, marketing e
comunicazione, spese legali, spese per cerimonie e/o convegni, spese
per il Consiglio degli Studenti, spese per orientamento studenti, fondi
per contribuzione gruppi o associazioni studentesche, stipendi dei
150oristi, assegni e progetti di ricerca.
Và da sè che le spese per gli stipendi non possono diminuire
in
quanto sono soggette agli adeguamenti retributivi automatici e
contrattuali. L’unico modo per far diminuire gli stipendi (non
importa se dei professori o del personale) sarebbe quello di diminuire
il personale, cioè ridurre i servizi agli studenti o i corsi di
laurea; è quindi chiaro che i tagli vanno fatti tra le Spese
Discrezionali.
Considerando tutto questo si può tranquillamente dire che:
1) siamo nella cacca! Se, e sottolineo, se la storia dello Scudo Fiscale è vera, forse per quest’anno ci salviamo, ma non l’anno prossimo.
2) quest’anno l’Univr spende l’89,24% del FFO per gli stipendi, nel 2011 sarà il 103%, quindi siamo nella cacca!
3)
se l’FFO Nazionale continua a scendere e le Spese Obbligatorie
continuano a salire è chiaro che non solo non ci saranno più università
virtuose, ma saranno tutte al dissesto finanziario (leggi "Bancarotta"!).
Quindi, per l’A.A. 2009/2010:
– c’è stato un incremento delle immatricolazioni del 4 % (da 5.197 a 5.395)
– le tasse studentesche non sono state alzate (eccetto i famosi 200 euri di Scienze del Servizio Sociale)
– i servizi offerti agli studenti non sono diminuiti
– i fondi per la ricerca e la formazione non sono diminuiti
Tutto questo, stante la situazione sopra spiegata, è possibile solo prelevando la bellezza di 5 milioni di euri dal
"Fondo di Rotazione per la copertura degli incrementi retributivi del personale universitario"
… altrimenti il pareggio di bilancio non sarebbe possibile… è però
anche questa una misura straordinaria, e comunque questi 5 milioni
bisognerà in qualche modo rimetterli in questo Fondo non appena le
condizioni lo permetteranno (cioé probabilmente mai).
Per avere il bilancio in pareggio:
–
si stanno riorganizzando i corsi di laurea che subiranno una
diminuzione del 13,8 % (le triennali) e del 18,8 % (le magistrali)
– si è fatto qualche taglietto qui e là dalle spese discrezionali.
Solo per citarne alcuni:
– 22,8 % per marketing e comunicazione
– 6,7 % dal servizio orientamento e tutorato
– 21,4 % dagli stage e tirocini
– 14,3 % dai contributi per i 150oristi
– 28,6 % dalle spese per il Consiglio degli Studenti
– 50 % dalla tutela brevettuale e valorizzazione attività di ricerca
Inoltre, per dovere di cronaca, ci sono anche 2 +:
+ 60 % per scambi culturali con l’estero
+ 15,4 % per attività sociali/culturali/ricreative degli studenti
Dulcis in fundo: il
Ministero ha fatto uscire una nota (n° 160) che dovrà essere
trasformata in decreto entro il 31 gennaio. Questa sarà, con tutta
probabilità, la mazzata finale al sistema universitario pubblico perché
prevede l’aumento obbligatorio
del numero dei docenti per ogni Corso di Laurea con conseguente aumento
esponenziale della spesa; ma visto che i soldi non ci sono gli atenei
saranno costretti
obtorto collo ad eliminare tutti i curricula per accorparli nei vari corsi di laurea e diminuire i corsi di laurea per riuscire a starci dentro con le spese!
Spero
di essere stato sufficientemente chiaro ed esauriente. Spero
soprattutto che tutte queste informazioni vi possano essere utili. Per chiarimenti chiedete.
Jack