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Un cannone nel cortile

un cannone 2

 

il collettivo studiareconlentezza è felice di presentare:


UN CANNONE NEL CORTILE

Ciclo di incontri su Fabrizio De Andrè


Secondo incontro / Mercoledì 28 Aprile / Ore 17.20

Tema: soggetti di desiderio, amore libero e prostituzione

Verranno eseguite, ascoltate ed analizzate le canzoni:
› Bocca di rosa
› Via del campo
› Princesa
› La canzone di Marinella
› Nancy

Con la partecipazione di Lorenzo Bernini, Francesca Musitano
e il contributo di musicisti randagi.

qui l’evento su facebook

 

5 comments

1 senza-nome { 04.29.10 at 9:37 am }

La verità della carne e dell'”altrimenti” anarchico che l’ arte di De André magistralmente libera, al di qua di ogni volontà di comunicare, è stata ieri mortificata da un approccio meramente descrittivo-giornalistico alle sue canzoni

2 manu { 04.29.10 at 12:25 pm }

sono in parte d’accordo ed è quello che ho tentato di dire aggrovigliando parole a casaccio alla fine dell’incontro: la poesia di de andrè rimane sicuramente altro rispetto alla lettura didascalica che francesca ne ha fatto. d’altra parte questo secondo incontro era incentrato sul suo lavoro, una tesi dalla prospettiva dichiaratamente più politica che letteraria. non era intenzione di francesca restituire a pieno la dimensione poetica di fabrizio. che poi, a dirtela tutta, secondo me quella la puoi cogliere solo nell’ascolto individuale, chiudendo gli occhi e lasciandoti trasportare dalla sua voce. sicuramente non attraverso una discussione pubblica. peccato che tu non sia intervenuto/a nel dibattito, poteva nascere un confronto interessante. ciao.

3 bru { 04.29.10 at 2:09 pm }

Personalmente andrei un pò oltre la lettura ormai stantia di Fabrizio de Andrè quale poeta e cantautore anarchico e la metterei da parte soprattutto in riferimento ad un incontro come quello di ieri. Pur ritenendo condivisibile definirlo tale mi sembra che oggi sia una definizione utile da una parte a creare un personagio di facile “consumo” , dall’altra a ritenerlo una sorta di totem del pensiero anarchico, rispetto al quale ogni approccio critico o interpretativo che non segua una determinata retorica viene spesso bollato come inadeguato.
In merito alla giornata di ieri sono d’accordo sul fatto che ci l’esposizione dei testi e dei temi sia stata didascalica e un pò scolastica da parte della ragazza che ha scritto la tesi, però l’intento era quello di partire dalla più facile e immediata interpretazione, quale può essere quella di una tesi triennale, per arricchirla,approfondirla,problematizzarla con gli interventi liberi di chiunque.Non era una lezione.L’ultima cosa che volevamo fare era presentare un sapere ad una platea di uditori.
Ci siamo resi conto in effetti che i testi sono stati letti in maniera forse un pò troppo veloce e superficiale, anche se per nulla retorica secondo me, ma è stata più che altro dettata dalla necessità pratica di stare nei tempi.Forse sarebbe stato il caso di allontanarsi meno dalle parole di Fabrizio,dalla prospettiva del suo sguardo sul mondo e da quella che era la sua vita a Genova, piuttosto che utilizzare le sue canzoni solo come chiave d’accesso a temi politici più ampi anche se di bruciante attualità.
Del resto la sua poesia meriterebbe una vera e propria esegesi e il nostro intento era quello di stimolare una sorta di “esegesi pubblica e collettiva”. Se non ci siamo riusciti ci dispiace.
Saremmo contenti di ricevere le critiche durante gli eventi la prossima volta, o per lo meno di sapere a con chi si sta interloquendo in modo da potersi confrontare più facilmente.Le critiche comunque sono sempre gradite per quanto mi riguarda.

4 fabio { 04.29.10 at 4:51 pm }

Scusate, forse a qualcuno è già arrivato il passaparola: io e un mio amico abbiamo proseguito la discussione soffermandoci anche sul problema dello sradicamento dalla Genova di quegli anni, dando così in pasto le parole di Fabrizio a universali svuotati di ogni tempo e di ogni spazio. Abbiamo deciso di provare a proporre la continuazione della discussione mercoledì prossimo. Se vi sembra una buona idea, si potrebbe riproporre in t3.

5 manu { 04.30.10 at 1:11 pm }

hei fabio, non so se sia fattibile in t3, bisognerebbe verificare la disponiblità dell’aula e prenotarla. al limite se non c’è un aula possiamo fare anche nel prato davanti al bar della mensa, no? 17.30 può andare come orario?