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Peppino vive.

Nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978 a Cinisi viene assassinato Peppino Impastato. Ucciso e poi fatto saltare a pezzi con il tritolo su una rotaia in modo da farlo passare come un attentatore suicida. Ucciso per le sue idee e per il suo coraggio nel denunciare attraverso Radio Aut, la radio libera da lui fondata, i delitti e gli affari della mafia. C’è un bellissimo film di Marco Tullio Giordana che ne parla, si chiama “I cento passi”, come la distanza che separava la casa di Peppino da quella del boss Tano Badalamenti. Non dimentichiamolo. Peppino adesso vive nelle nostre idee e nel nostro coraggio. La mafia, siciliana, romana o padana che sia, “è una montagna di merda”.

Ecco cosa scriveva il Corriere della Sera del suo assassinio.