Per quanto vi crediate assolti
In questi giorni, a Verona, è arrivato alle pagine della cronaca un nuovo caso di violenza squadrista. L’ennesimo episodio di una lunga serie di aggressioni e pestaggi di matrice fascista. I fatti risalgono allo scorso luglio. Dieci contro uno. Pugni, scarpate e cinghiate sul volto come mera dimostrazione di forza del branco. Un assalto che ha provocato la frattura del setto nasale, lacerazioni alla testa e lesioni per 60 giorni di prognosi. Solo il tempestivo intervento di qualche passante ha evitato conseguenze più gravi. Ti ricordi Nicola Tommasoli?
Ancora una volta i protagonisti arrivano da precisi ambienti ed hanno precisi riferimenti politici e culturali.Sono tutti bravi ragazzi della “Verona bene”, legati a movimenti come Forza Nuova, Lotta studentesca e alle frange più “politicizzate” della curva dell’Hellas.
Più disgustosi della loro violenza, della loro miseria umana, solo la tua indifferenza ed il tuo nauseante qualunquismo.
La superficialità delle analisi. La tolleranza nei confronti di organizzazioni che, anche nella nostra Università, esaltano lo squadrismo e la sopraffazione come pratiche politche. Il lasciare spazio al revisionismo più becero, la scarsa memoria. La vuota retorica sul superamento delle ideologie. La rinuncia ad una cultura resistenziale, il voltare lo sguardo davanti al dilagare di violente derive identitarie, razziste e sessiste nella società. Il liquidare come risse le continue, sistematiche aggressioni.
I valorosi camerati che per farsi onore hanno massacrato di botte un loro coetaneo a Castelnuovo sono solo patetiche comparse dell’eterno teatrino fascista. E’ il tuo silenzio complice che fa paura. Ed è al tuo silenzio che oggi guardiamo con rabbia.
Verona, 22 Ottobre 2012
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