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Aggressione fascista in centro a Verona

Ancora un volta.
Ieri sera Giovedì 21 marzo è avvenuta l’ennesima aggressione di matrice fascista. Intorno alle ore 23.00, il bar Malacarne è stato vittima di un’aggressione di stampo squadrista: l’irruzione di una decina di persone, auto-identificatesi come militanti di estrema destra, che dopo aver mostrato un coltello a serramanico si sono dedicati alle provocazioni, con esclamazioni come “sieg heil” e saluti romani. Uno di loro, identificato come Marcello Ruffo (Consigliere della Lista Tosi in III Circoscrizione), ha cercato di passare dall’altra parte del bancone per aggredire il barista. Un episodio simile e con lo stesso protagonista si era già presentato un paio di anni fa. Le provocazioni sono cadute nel vuoto e solo per questo si è evitato il precipitare della situazione. Situazione che però non si è contenuta: nonostante le forze dell’ordine fossero state avvisate della presenza del gruppo di estrema destra per le vie del quartiere, la medesima formazione si è presentata meno di un’ora dopo all’Osteria Ai Preti. Il copione è stato il medesimo (braccia tese, cori sull’aria di “Faccetta Nera” e “sieg heil”). Alcuni dei militanti di destra hanno chiesto da bere al bancone, mentre sempre Marcello Ruffo (identificato da gran parte della clientela del locale, colmo di gente) molestava pesantemente con insulti, spintoni ed estraendo nuovamente il coltello, alcuni avventori presenti nel bar per una festa di laurea. Nel giro di pochi istanti la situazione, per poco evitata al Malacarne, è degenerata ed i militanti di estrema destra con parte degli avventori del locale sono venuti alle mani. Sono volate sedie e bottiglie, un militante di destra ha trascinato per i capelli una ragazza fuori dal bar, mentre gli altri hanno sfoderato le cinghie e cominciato a menare colpi a chiunque. Il gruppetto è stato poi spinto all’esterno dell’osteria, ed una volta fuori sono intervenute le forze di polizia. La situazione si è infine calmata intorno all’1.30, ma Marcello Ruffo ed altri squadristi sono riusciti a svignarsela per il vicolo dietro campanile San Tomaso.

L’ennesima volta. 
C’è un sistema di potere che con la sua rete politica protegge i picchiatori. Questi fascisti “del terzo millennio”, infatti, si muovono non solo nell’indifferenza della maggioranza silenziosa, ma anche, e questo è l’aspetto che più preoccupa, nella più totale impunità. Dall’omicidio Tommasoli del 2008, all’aggressione in Piazza delle Poste del 2009, dall’aggressione al bambino cingalese in via IV Novembre del 2011 all’assalto squadrista in Università lo scorso 12 febbraio c’è sempre un comune denominatore: l’estrema destra veronese, Forza Nuova, Lotta Studentesca, CasaPound e Blocco Studentesco. Contando sui numerosi appoggi istituzionali, Vittorio Di Dio della Lista Tosi su tutti, questi fascisti (di merda) si sentono liberi di muoversi a piacimento, picchiando, assaltando, insultando, infamando gli oppositori politici o chi semplicemente non la pensa come loro.

Nulla è cambiato.
L’obbiettivo è stato semplicemente adattato ai tempi.

APRIAMO SPAZI DI LIBERTÀ
CHIUDIAMO SPAZI AL FASCISMO

Antifascist*

beatlow